La Polisportiva Bellona vola a Palermo per il Trofeo CONI 2024 Quattro delle giovani promesse della ginnastica ritmica della Polisportiva Bellona, Greta Marigliano, Maddalena Bovenzi, Vittoria Meloro e Aurora Russo, si apprestano a vivere un'esperienza indimenticabile. Accompagnate dal tecnico federale Gaia Sgueglia, le atlete rappresenteranno la Campania alla finale nazionale del Trofeo CONI, che si svolgerà a Palermo dal 3 al 6 ottobre. Una sfida nazionale In questo prestigioso evento, organizzato dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano e che quest'anno coinvolgerà oltre 4000 giovani atleti provenienti da ben 39 Federazioni Sportive Nazionali e 5 Discipline Sportive Associate, le nostre ginnaste si confronteranno con le migliori talenti d'Italia. Un'occasione unica per mettere alla prova le proprie abilità e crescere sotto ogni punto di vista. Dedicazione e passione Dietro ogni esercizio c'è un lungo percorso fatto di allenamenti intensi e sacrifici. Le ragazze, guidate dalle loro allenatrici, hanno lavorato con dedizione e passione per raggiungere questo importante traguardo. Un impegno che ha trovato il pieno riconoscimento della direttrice tecnica regionale della FGI, dott.ssa Rosaria Bruno, che ha rivolto alle atlete, ai tecnici e alla società i suoi più sinceri auguri. Un evento di portata nazionale Il Trofeo CONI è molto più di una semplice competizione sportiva. È una vera e propria festa dello sport, che quest'anno avrà un sapore ancora più speciale grazie alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che sarà a Palermo per la cerimonia di apertura. Le parole di Mariarosaria Romano Mariarosaria Romano, responsabile dei tecnici e medico della Polisportiva Bellona, ha espresso tutta la sua soddisfazione per questa importante partecipazione: "Siamo estremamente orgogliosi delle nostre ragazze. Questa esperienza le farà crescere non solo come atlete, ma anche come persone. Siamo certi che daranno il massimo e faranno brillare i colori della Campania". Un'intera comunità le sostiene Tutta la Polisportiva Bellona, la Campania e, naturalmente, l'intera comunità locale sono unite nel sostenere le giovani ginnaste in questa avventura. In bocca al lupo, ragazze! Fatevi valere e mostrate a tutti il vostro talento!
Intervista a Diana Popova, ginnasta bulgara ed ex olimpionica Diana, hai iniziato la ginnastica ritmica in tenera età e hai partecipato a due Olimpiadi (1992 e 1996). Puoi raccontarci della tua routine di preparazione e degli elementi chiave che hanno contribuito al tuo successo? Ho cominciato a cinque anni. La ginnastica ritmica in Bulgaria era popolare come il calcio in Italia, quasi uno sport nazionale. La selezione era rigida: su 600 bambine ne scelsero 30, e io ero tra loro. Nonostante vari momenti difficili, ho sempre avuto la determinazione di dimostrare il contrario di chi mi diceva di smettere. La preparazione era estenuante, arrivavo a fare 12 ore di allenamento al giorno, ma è stata proprio quella disciplina a permettermi di partecipare alle Olimpiadi e ottenere risultati importanti. Partecipare alle Olimpiadi è un sogno per molti atleti. Come è stato per te rappresentare la Bulgaria su un palco così prestigioso? Partecipare alle Olimpiadi è davvero un sogno che si è realizzato per me due volte. A Barcellona, a soli 15 anni, ero la ginnasta più giovane. È stata un'esperienza incredibile, anche se a quell'età non avevo ancora realizzato completamente l'importanza dell'evento. Avere lavorato duramente, fino a fare 150 esecuzioni di quattro attrezzi in un giorno, mi ha permesso di rappresentare al meglio il mio Paese. Sei stata allenata da Neshka Robeva e Krasimira Filipova, entrambe figure di spicco nella ginnastica. In che modo i loro stili di allenamento hanno influenzato il tuo training e le tue performance? Krasimira Filipova era la mia insegnante personale, mentre Neshka Robeva controllava tutte le ginnaste della Nazionale Bulgara. La loro influenza è stata fondamentale: Filipova mi seguiva da vicino, mentre Robeva dava una visione d'insieme e garantiva che tutte fossimo allineate agli standard della Nazionale. Hai vinto numerose medaglie ai Campionati Mondiali ed Europei. Quale di questi successi consideri più significativo e perché? Tutte le medaglie sono importanti per me perché sono state ottenute con tanta fatica e sudore. Non c'è una più significativa dell'altra. Guardando indietro, che consiglio daresti alle giovani ginnaste che aspirano a competere a livello olimpico? Lavorare tanto e avere molta pazienza. È fondamentale ascoltare e rispettare gli insegnanti e avere fiducia in chi ti allena. Secondo te, come è evoluta la ginnastica ritmica dai tuoi tempi competitivi e quali cambiamenti ritieni siano i più rilevanti? La ginnastica ritmica era più vicina alla danza classica. Ora è un complesso di difficoltà corporee e lavoro con gli attrezzi, quasi come il circo. Si è persa un po' la coreografia e molti esercizi si somigliano. Spero che il nuovo codice dia più spazio alla creatività coreografica. Come allenatrice oggi, quali sono le competenze e le qualità più importanti che cerchi di instillare nelle tue ginnaste? Cerco di insegnare il rispetto, la tenacia e la disciplina. Hai vissuto in Italia per diversi anni e ti sei anche sposata con un italiano. Come ha influenzato la tua vita e la tua carriera vivere in Italia? Vivere in Italia mi ha influenzato al punto che mi sento più italiana che bulgara. Nella carriera, porto con me l'insegnamento delle tecniche bulgare, ma mentalmente mi avvicino di più alle ginnaste italiane, essendo più dolce. Bilanciare una carriera impegnativa nello sport con la vita familiare può essere una sfida. Come gestisci questo equilibrio? È molto difficile. Ho rifiutato molte offerte di lavoro, anche con le Nazionali, per poter bilanciare meglio la mia carriera con la famiglia. Questa settimana concludi il tuo tour in Campania, presso la Polisportiva Bellona, prima di rientrare a Sofia. Quali sono gli obiettivi principali quando alleni ginnaste italiane? Indipendentemente dalla nazionalità, cerco di ottimizzare le ore in palestra lavorando su tutto: corpo, attrezzi, espressività corporea e interpretazione. Hai avuto l'opportunità di visitare luoghi della ...
Intervista a Laura Vernizzi: La Dedicazione e la Passione dietro una Medaglia Olimpica Oggi abbiamo l’onore di intervistare Laura Vernizzi, ex ginnasta ritmica e medaglia d’argento alle Olimpiadi di Atene 2004. Ci racconterà del suo percorso, delle sfide incontrate e delle sue prospettive future nel mondo della ginnastica ritmica. Inizio della Carriera D: Puoi raccontarci come è iniziata la tua carriera nella ginnastica ritmica e quali sono stati i momenti chiave che ti hanno portata a entrare nella nazionale italiana? R: Ho iniziato la mia carriera all’età di 6 anni. Tutto è cominciato per caso: mia madre non voleva che passassi le giornate "sul divano" e così, quando vide un volantino della Società Ginnastica Comense 1872 nella mia scuola elementare, decise di portarmi a provare. Mi presero subito e mi misero in agonistica. Da lì, ho iniziato con tre allenamenti a settimana, poi quattro, cinque, fino ad arrivare a sei allenamenti settimanali. Dai 9 anni facevo parte del gruppo delle ginnaste più forti della Lombardia e a 13 anni sono stata selezionata per la nazionale giovanile, dopo aver conquistato la medaglia d’argento ai campionati nazionali individuali Gold. Transizione dalla Competizione Individuale a quella di Squadra D: Nel 2003 hai fatto una transizione importante dalla competizione individuale a quella di squadra. Quali sono state le principali sfide e differenze che hai riscontrato in questo cambiamento? R: La transizione è stata molto impegnativa. Il lavoro di squadra è diverso sotto molti aspetti: coordinazione, sincronismo, tempi di recupero, durata degli esercizi. Essere in cinque in pedana anziché una sola fa una grande differenza; dovevamo essere sincronizzate praticamente 24 ore su 24, sia dentro che fuori dalla palestra. Non avevo più solo me stessa da gestire, ma anche le mie compagne. Preparazione per le Olimpiadi D: Quale è stata la tua routine di allenamento in preparazione per le Olimpiadi di Atene 2004? Ci sono stati particolari aspetti tecnici su cui ti sei concentrata maggiormente? R: La preparazione è stata molto intensa. Sono entrata in squadra a ottobre 2003 e a marzo 2004 ero già ad Atene per la pre-olimpica, dove abbiamo conquistato un bronzo. Ci allenavamo 8-9 ore al giorno, con un'attenzione costante alla perfezione e all'esecuzione impeccabile. Mi sono concentrata maggiormente sull’essere "un tutt’uno con le mie compagne", sia dentro che fuori dalla palestra. Esperienza Olimpica D: Come descriveresti l'esperienza di competere alle Olimpiadi e vincere una medaglia d'argento? Quali emozioni hai provato e come ha influenzato la tua carriera successivamente? R: Le Olimpiadi hanno rappresentato la realizzazione di un sogno che avevo dai 6 anni. Non posso spiegare a parole cosa si prova a raggiungere qualcosa che credo il 99% delle persone sogna. Sul podio rivedevo la me piccola, sognatrice, che diceva: "Ce l’hai fatta. Non è un sogno, ce l’hai fatta!". La mia carriera è stata influenzata positivamente; essere allenata da un’olimpionica è incredibile, ma comporta anche aspettative nei miei confronti. Tecniche e Strategie D: Quali sono le tecniche o le strategie che ritiene più efficaci nella ginnastica ritmica? Hai sviluppato o adottato particolari metodologie durante la tua carriera? R: Mi sono sempre aggiornata, ho studiato e continuo a studiare il codice dei punteggi, essendo anche giudice internazionale. Ho preso i migliori aspetti delle allenatrici che ho avuto e delle attuali allenatrici. Ho creato un mio stile di lavoro nel riscaldamento e nello studio delle difficoltà corporee. Nella tecnica degli attrezzi spiego un passo alla volta come arrivare a compiere elementi sempre più difficili. Valutazione Tecnica delle Atlete D: Durante la tua permanenza di questi giorni con la Polisportiva Bellona , su quali aspetti tecnici e di performance ti concentrerai maggiormente nella valutazione delle atlete? R: Mi concentrerò sugli aspetti sopra elencati e lavorerò fianco a ...
Di Rubba: Un Trionfo d’Oro nella WKF Youth League La Coruña – Un’impresa straordinaria Luigi Di Rubba, classe 2007, studente e atleta del Liceo Luigi Garofano di Capua, ha raggiunto un traguardo eccezionale conquistando la medaglia d'oro nel kata maschile nella prestigiosa WKF Youth League a La Coruña. Questo evento rappresenta il massimo circuito del karate giovanile e ha visto la partecipazione di circa 3000 giovani karateka provenienti da 75 nazioni, distribuiti tra diverse classi d’età (U21, Junior, Cadets e U14) e discipline (kata e kumite). Cresciuto sportivamente presso la Polisportiva Bellona, dove continua ad allenarsi alla cortedi Pino Romano dal Maestro Iodice, Luigi Di Rubba vive a Vitulazio ed è tesserato con la Tager Style Team Iodice di Capodrise. La sua vittoria nella categoria U21 è particolarmente notevole, considerando che ha solo 17 anni. La Coruña ha ospitato la seconda tappa del 2024 della WKF Youth League, svoltasi da giovedì 16 a domenica 19 maggio. La delegazione italiana, molto numerosa con 347 iscritti, ha dimostrato la sua forza conquistando numerose medaglie. Tuttavia, il risultato più eccellente è stato sicuramente quello di Luigi Di Rubba, che ha portato l’Italia sul gradino più alto del podio nel kata maschile. Oltre al trionfo di Di Rubba, altri atleti italiani si sono distinti in questa competizione internazionale. Asia Bifulco nei 48 kg di kumite, Guido Squillante ha trionfato nei 55 kg, e Angelo Marino ha brillato nei 76 kg. Le medaglie di bronzo sono state numerose, con Ludovica Legittimo nei 48 kg e Federico Supino nei +76 kg. I quinti posti di Rebecca Ortu, Antonio Celentano, Emanuele Califano e Gian Lorenzo Pica hanno ulteriormente sottolineato la forza e la determinazione della squadra italiana, con Luigi Di Rubba come punta di diamante. Questi risultati eccezionali evidenziano il livello di eccellenza raggiunto dagli atleti italiani nel circuito
Back School a Bellona: un successo il corso di primo livello Un fine settimana dedicato alla formazione e alla salute si è concluso con grande successo presso il Centro Fitness Piramide di Bellona. Protagonista il Maestro Benedetto Toso, pioniere della Back School in Italia, che ha tenuto un corso di primo livello per Medici, Fisioterapisti e Insegnanti di Scienze Motorie sui problemi della colonna vertebrale e sulle metodiche per risolverli. Il corso, organizzato da ASD Polisportiva Bellona in collaborazione con il Programma Toso Back School, ha visto la partecipazione di professionisti provenienti da tutto il Sud Italia, attratti dalle competenze e dalla lunga esperienza del professor Toso. Nelle due intense giornate di formazione, i corsisti hanno approfondito le problematiche legate alla colonna vertebrale e le metodologie innovative della Back School per la loro risoluzione. Un approccio completo che integra esercizi posturali, attività di stretching e rinforzo muscolare, educazione al movimento e tecniche di rilassamento, per promuovere una postura corretta e prevenire dolori e patologie. Al termine del corso, i partecipanti hanno ottenuto il diploma e il tesserino di Tecnici di Back School, certificando le competenze acquisite e la capacità di applicare il metodo nei propri ambiti professionali. "È stato un grande piacere aver condiviso questo importante progetto con Benedetto Toso, con cui collaboro da quasi trent'anni", ha dichiarato il Presidente della Polisportiva Bellona, prof. Giuseppe Romano". Il successo di questo corso di primo livello rappresenta un passo significativo nel nostro impegno a diffondere la cultura della prevenzione e del benessere attraverso la Back School. Guardiamo già al futuro con entusiasmo, pronti ad organizzare un nuovo corso di primo livello entro la fine del 2024, per poi concludere il percorso formativo nel 2025 con il corso di secondo livello". La Polisportiva Bellona si conferma dunque un centro di riferimento per la formazione in materia di salute e benessere, offrendo ai professionisti e al pubblico occasioni di crescita e aggiornamento continuo.
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